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Macchia nera degli agrumi da Phyllosticta citricarpa su limoni importati (Foto di: EPPO Global Database, 2021)

Macchia nera degli agrumi (Phyllosticta citricarpa)

Phyllosticta citricarpa (syn. Guignardia citricarpa Kiely) è un fungo ascomicete agente della macchia nera degli agrumi (in inglese citrus black spot).

Sebbene al momento sia presente nelle zone di produzione di agrumi con climi da caldi e umidi a semi-aridi, P. citricarpa rappresenta una seria minaccia per l’Europa ed in particolare per tutte le zone dell’area mediterranea quali Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna.

Phyllosticta citricarpa è stato segnalato per la prima volta in Australia a Sidney nel 1895 e nel 1929 in Sud Africa lungo la costa. La sua presenza è stata segnalata e confermata in diversi paesi di Africa, America, Asia e Oceania, ma al momento è assente in Europa ed in tutta l’area EPPO.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di P. citricarpa visualizza la mappa dell’EPPO.

I sintomi più evidenti della macchia nera degli agrumi si manifestano per lo più a carico dei frutti sotto forma di lesioni di diverso tipo.

  • Macchie nere o punti neri: lesioni di 3-10 mm di diametro, di colore variabile dal grigio al beige nella zona centrale, con il bordo tipicamente di colore marrone scuro, che compaiono ad inizio maturazione. Spesso in corrispondenza delle lesioni è possibile osservare piccoli puntini neri, leggermente rilevati, costituiti dalle fruttificazioni del patogeno.
  • Macchie a lentiggini: lesioni leggermente depresse con una colorazione che può variare dal grigio chiaro al marrone chiaro o rossastro; spesso compaiono in post-raccolta e possono essere talvolta associate alle macchie nere.
  • Macchie virulente: lesioni che derivano dalla coalescenza di lesioni vicine. Sono in assoluto le più dannose in quanto si estendono in profondità all’interno della buccia fino ad interessare la polpa stessa del frutto. Hanno forma irregolare, colorazione che vira dal marrone al nero, consistenza dura e possono ricoprire interamente la superficie del frutto. Si formano sui frutti ad inizio maturazione o al momento della raccolta.
  • Falsa melanosi: generalmente compare su frutti verdi in forma di piccole lesioni in rilievo che variano dal marrone scuro al nero, spesso circondate da puntini scuri.
  • Macchie frastagliate: lesioni superficiali meno frequenti delle precedenti, lisce, di colore variabile dal giallo al marrone e senza contorni definiti. Compaiono quando il frutto è ancora verde e possono coprire gran parte della sua superficie.
  • Macchie screpolate: lesioni superficiali, leggermente rilevate, screpolate all’interno, di dimensioni variabili e con margini irregolari. Talvolta si osservano sui frutti che hanno più di 6 mesi.

Sebbene sia molto più raro, è possibile osservare i sintomi della malattia anche a carico delle foglie sotto forma di piccole macchie circolari (< 3 mm) di colore variabile dal rosso al rosso-marrone che, con il progredire dell’infezione, presentano la parte centrale più scura circondata da un anello di colore da marrone a nero. Nelle foglie P. citricarpa è per lo più responsabile di infezioni latenti cioè non associate alla comparsa di sintomi evidenti.

Tutte le specie (e cultivar) commerciali di Citrus spp. sono considerate suscettibili a P. citricarpa. Uniche eccezioni sono l’arancio amaro (C. x aurantium) e il Tahiti lime (C. x latifolia). Tra le specie più suscettibili si annoverano: limone (C. limon), arancio (C. x sinensis), mandarino (C. reticulata), e pompelmo (Citrus x paradisi). Meno suscettibili delle precedenti sono cedro (C. medica), lima o limetta (C. x aurantiifolia), limetta dolce (C. limettioides), combava (C. hystrix), pomelo (C. maxima), kumquat (Fortunella spp.) e arancio trifogliato o ponciro (Poncirus trifoliata).

Tra gli ospiti del patogeno si annoverano anche specie non appartenenti al genere Citrus quali mandorlo (Prunus dulcis), avocado (Persea americana), eucalipto (Eucalyptus spp.), guava (Psidium guajava, P. montanum), mango (Mangifera indica), frutto della passione (Passiflora edulis) e Rubus spp. Sono state segnalate infezioni anche su alcune specie ornamentali come Caesalpinia pulcherrima, Callistemon citrinus, Camellia japonica, Dendrobium speciosum, Ilex aquifolium, Magnolia spp. e Smilax spp.

Il patogeno si diffonde prevalentemente attraverso le spore che vengono liberate dalle fruttificazioni sessuali che si differenziano sulle foglie cadute a terra e che vengono trasportate a distanza dal vento o dall’acqua (infezioni primarie). Infezioni secondarie possono avvenire ad opera dei conidi prodotti dalle fruttificazioni asessuali che si sviluppano sulle lesioni presenti sui frutti e talvolta sui rametti e sulle foglie. I conidi vengono dispersi su brevi distanze per lo più attraverso schizzi d’acqua (effetto splash) o dilavati dall’acqua piovana infettando frutti e foglie suscettibili.

Il principale rischio di introduzione del patogeno nei paesi UE è associato all’importazione di piante destinate alla messa a dimora e di frutti. Nel primo caso vige il divieto assoluto di importazione, mentre nel secondo caso, sebbene l’importazione sia consentita, è necessario non trascurare l’eventualità che talvolta il patogeno possa essere presente in frutti completamente asintomatici (infezioni latenti).

Tutti questi aspetti rendono il suo potenziale di dispersione e di insediamento molto elevato nelle zone coltivate ad agrumi dell'area mediterranea.

In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia per intercettare l’eventuale presenza del patogeno effettua attività di sorveglianza nei confronti di eventuali prodotti di importazione che transitano dalla Lombardia.

Europea

Regolamento di Esecuzione (UE) 2022/632 della Commissione del 13 aprile 2022 che stabilisce misure temporanee per quanto concerne frutti specificati originari dell’Argentina, del Brasile, del Sud Africa, dell’Uruguay e dello Zimbabwe per impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione dell’organismo nocivo Phyllosticta citricarpa (McAlpine) Van der Aa.

Photogallery

Foto pubblicate sul sito dell’European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO) (link) di:

  • Jean Michel Mei, Pascal Reynaud, Border inspection post (BIP) of Marseille (FR)
  • Jean Michel Mei, Benjamin Vigier, Iris Nickel, Border inspection post (BIP) of Marseille (FR)
  • Julian Rodriguez. BIP Roissy CDG – France
  • Dalia Del Nista, Leonardo Marianelli