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Phytophthora ramorum

Morte improvvisa delle querce (Phytophthora ramorum)

Phytophthora ramorum Werres, De Cock & Man in 't Veld è un oomicete agente della morte improvvisa delle querce (in inglese Sudden Oak Death - SOD). Rappresenta una seria minaccia in quanto, a differenza del nome della malattia che lo associa esclusivamente alle querce, è un patogeno che può colpire numerose specie vegetali, molte delle quali impiegate per scopi ornamentali. In ambito vivaistico la sorveglianza nei confronti di questo patogeno è di primaria importanza.

Recenti studi hanno dimostrato che Phytophthora ramorum potrebbe essere originario del Vietnam e che successivamente sia stato introdotto in America ed Europa.

Negli Stati Uniti il patogeno è stato segnalato per la prima volta nel 1995 in California e Oregon su querce; in tali contesti ha determinato la morte di migliaia di individui e danni anche in vivaio su numerose altre specie ospiti. In Europa è stato rinvenuto a partire dal 2001 in diversi paesi principalmente su piante di rododendro e viburno in vivaio. A partire dal 2003, in Olanda e nel Regno Unito sono stati segnalati i primi sintomi anche a carico di specie arboree quali quercia, faggio, frassino, castagno ed ippocastano, in aree site in prossimità di piante di rododendro infette.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di Phytophthora ramorum visualizza la mappa dell’EPPO.

La malattia si manifesta con sindromi diverse in funzione della pianta ospite.

Su quercia e su altre piante arboree si osserva il progressivo deperimento della chioma associato al disseccamento delle foglie che spesso restano attaccate alla pianta stessa. Tuttavia, il sintomo più tipico è costituito dalla comparsa sul fusto di cancri corticali di colore bruno scuro spesso associati all’emissione di essudati di colore rossastro. Al di sotto della corteccia, i tessuti legnosi appaiono necrotizzati.

Su rododendro, Pieris e Hamamelis, i sintomi tipici sono costituiti dalla comparsa di macchie fogliari di colore bruno scuro e da necrosi rameali. In quest’ultimo caso, le foglie disseccano progressivamente a partire dalla loro inserzione sul picciolo. Al di sotto della corteccia, il legno appare necrotizzato. Le piante di rododendro difficilmente muoiono a seguito di un’infezione da P. ramorum.

Su Camellia, Laurus e Kalmia e numerose altre piante ornamentali, si riscontrano per lo più infezioni a livello fogliare sottoforma di lesioni di colore bruno-nero localizzate all’apice o sul margine delle foglie.

I sintomi su viburno, a differenza di altre specie ospiti, sono invece rilevabili per lo più a livello del colletto e consistono in imbrunimenti dei tessuti sottocorticali visibili a seguito dell’asportazione della corteccia. Le infezioni progrediscono dalla base del fusto verso l’alto determinando il disseccamento delle piante che vengono portate rapidamente a morte. Talvolta, nelle specie sempreverdi di viburno possono verificarsi infezioni fogliari e fiorali.

Ospiti principali di Phytophthora ramorum sono senza dubbio le specie arboree afferenti al genere Quercus (es. Q. rubra, Q. cerris, Q. ilex). Tuttavia, possono essere colpite numerose altre specie arboree come faggio, castagno, ippocastano, larice giapponese, larice europeo e diverse specie di frassino e acero. P. ramorum è inoltre in grado di infettare numerose piante ornamentali, tra le quali si annoverano Rhododendron, Viburnum, Arbutus, Camellia, Laurus, Kalmia, Magnolia, Pieris, Hamamelis, Taxus e Vaccinium. Ad oggi oltre 170 specie vegetali sono considerate ospiti di questo patogeno.

In America, P. ramorum è responsabile di gravi forme di deperimento dei popolamenti di querce. In Europa, fortunatamente, non sono mai state segnalate sindromi epidemiche nei popolamenti forestali di querce europee, probabilmente meno suscettibili rispetto alle specie americane.

Le infezioni sono trasmesse attraverso la parte epigea delle piante anche in assenza di ferite su foglie e fusti. Sulle brevi-medie distanze gli sporangi sono trasportati per lo più dalla pioggia, dal vento, dall’acqua di irrigazione sovrachioma e da insetti. Sulle lunghe distanze, invece, sono il trasporto e la movimentazione del materiale vegetale, costituito da piante ospiti e substrati contaminati, a favorire la diffusione del patogeno. Sebbene le infezioni non si possano trasmettere per mezzo degli apparati radicali, il suolo costituisce un’importante sorgente di inoculo tanto che i propaguli del patogeno possono essere trasportati con i residui di terra su calzature, attrezzi e pneumatici.

Negli areali nordamericani, dove la malattia è endemica, alcune specie erbacee-arbustive del sottobosco (Vaccinium spp., Arbutus spp., ecc.) possono costituire un’importante fonte di inoculo favorendo le infezioni a carico delle querce e delle altre piante arboree forestali.

In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia per individuare l’eventuale presenza del patogeno effettua ispezioni specifiche nei vivai.

Non esiste attualmente una normativa specifica riguardante Phytophthora ramorum.