Halyomorpha halys Stål (anche nota come cimice marmorata asiatica o più semplicemente cimice asiatica; in inglese brown marmorated stink bug) è una cimice originaria dell’Asia orientale che si è rapidamente diffusa in Europa ed in Italia provocando ingenti danni alle colture agrarie ed in particolare a quelle frutticole.
Halyomorpha halys è una specie originaria dell’Asia orientale (Cina, Giappone, Corea e Taiwan). A partire dalla fine degli anni ’90 è stata introdotta accidentalmente negli USA dove si è diffusa rapidamente diventando un vero e proprio flagello per molte colture e soprattutto per quelle frutticole. In Europa centrale, invece, H. halys è stata segnalata nel 2004 in Liechtenstein e successivamente si è diffusa in altri stati. In Italia, le prime segnalazioni risalgono al 2012 quando venne catturato un primo esemplare in un centro abitato in provincia di Modena; successivamente l’insetto si è rapidamente diffuso anche in altre regioni.
Per maggiori informazioni sulla diffusione di Halyomorpha halys visualizza la mappa dell’EPPO.
Gli adulti di Halyomorpha halys misurano 12–17 mm di lunghezza e presentano una livrea marmorizzata, da cui deriva il loro nome comune. Le antenne hanno due bande bianche e il margine dell’addome presenta sia bande nere che bianche alternate; la parte ventrale del corpo è di colore biancastro, talvolta con macchie grige e nere. La testa è tipicamente rettangolare, carattere che la distingue dalla cimice grigia europea (Raphigaster nebulosa) che ha invece la testa triangolare-trapezioidale. Un altro carattere distintivo rispetto a quest’ultima cimice autoctona è l’assenza della spina addominale.
La cimice asiatica nei paesi di origine compie diverse generazioni all’anno, anche 4-6, mentre negli areali con climi meno miti le generazioni sono 1-2. In Italia in genere si hanno due generazioni. I periodi caldi ed asciutti accelerano il ciclo di sviluppo dell’insetto.
In autunno gli adulti si aggregano per svernare, cercando riparo nelle abitazioni, nei magazzini, nei veicoli, all’interno di imballaggi di vari tipi di merci nonché in vestiti e valige o negli anfratti naturali come le cavità degli alberi o le cortecce sollevate. L’inattività invernale si protrae da novembre a gennaio; gli adulti, che possono resistere anche a temperature inferiori allo zero, si risvegliano quando la temperatura esterna è superiore ai 15°C, tanto che nelle serre riscaldate possono provocare danni precoci alle colture presenti. In primavera si spostano quindi sulla vegetazione per nutrirsi ed accoppiarsi. Le femmine depongono le uova biancastre preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie in gruppi di 20-30; possono arrivare a deporre dalle 250 alle 400 uova. Gli adulti maturano attraverso 5 stadi, 3 di neanide, di cui il primo stadio rimane gregario vicino all’ovatura, e due di ninfa con abbozzi alari. Neanidi e ninfe presentano spine ai lati del torace e del capo ed una banda bianca sulle zampe posteriori e sull’antenna. Gli adulti maturano nei mesi di agosto-settembre. Sia le forme giovanili che gli adulti presentano apparato boccale pungente e succhiante.
Halyomorpha halys è una specie altamente polifaga che riesce a nutrirsi su oltre 300 diverse specie vegetali, sia spontanee che coltivate con predilezione per le specie erbacee. Le colture da frutto maggiormente danneggiate includono pero, melo, pesco, nettarine, ciliegio, kiwi, kaki e nocciolo. I danni su specie vegetali erbacee possono essere riscontrati sui baccelli delle leguminose come fava, pisello e soia, o su pomodori, peperoni, mais e girasole. Tra le specie arboree colpite da H. halys si annoverano acero, rovere, cipresso, salice e frassino.
Il danno principale sulle colture agrarie è dovuto all’azione trofica sia degli adulti che degli stadi giovanili. Per alimentarsi, infatti, l’insetto pratica delle punture mediante l’apparato boccale per la suzione della linfa; la saliva prodotta determina reazioni biochimiche che inducono la necrosi dei tessuti vegetali così come gravi deformazioni ed indurimenti dei tessuti proprio in corrispondenza della puntura. Danni indiretti sono dovuti allo sviluppo di fumaggini a partire dalle deiezioni depositate sulla superficie dei frutti.
In diverse regioni del nord Italia le intense infestazioni da cimice asiatica hanno pregiudicato le produzioni di colture agrarie dalla tarda primavera a fine estate. Nel solo 2019 i danni da cimice asiatica in Lombardia sono stati stimati in 14.500.000 Euro. In Lombardia, i danni più ingenti si sono registrati a carico della pericoltura seguita dalla melicoltura (in particolare quella della provincia di Sondrio) e dall’olivicoltura (soprattutto sulle sponde dei grandi laghi lombardi)
Va inoltre segnalato che l’insetto è in grado di deporre le uova non solo su foglie e frutti ma anche su diversi materiali come contenitori, cassette, carte per imballaggi, che possono fungere da vettori per eventuali attacchi in post-raccolta.
Oltre ai danni associati alle colture colpite, H. halys risulta molto fastidiosa anche per l’uomo in virtù delle abbondanti popolazioni che entrano nelle case per svernare.
Gli adulti di Halyomorpha halys sono estremamente mobili e si spostano rapidamente da una pianta all’altra. Pur essendo in grado di volare per lunghe distanze, gli adulti non superano mai i 5 chilometri di volo. Anche le neanidi sono molto mobili ma, essendo prive di ali, hanno un raggio di diffusione ben più limitato rispetto agli adulti. In virtù del suo comportamento e della stretta associazione con l’uomo, la cimice asiatica viene spesso definita “insetto autostoppista” in quanto la sua diffusione è favorita da tutti i mezzi di trasporto, rendendo pressoché inarrestabile ed estremamente rapida la sua propagazione ed incrementandone le potenzialità invasive.
Al fine di dare risposte concrete ai produttori lombardi e salvaguardare quei comparti che offrono al mercato produzioni di alta qualità, il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia ha aderito al Piano nazionale di lotta biologica alla cimice asiatica provvedendo a partire dal 2020 al lancio dell’antagonista Trissolcus japonicus, comunemente noto come vespa samurai. Inizialmente i siti di rilascio in Lombardia sono stati 20, poi 25 nel 2021 e 28 nel 2022 e nel 2023. Dopo i quattro anni di rilascio previsti dal Piano nazionale, i risultati sono stati incoraggianti ma ancora non sufficienti per un’efficace limitazione delle popolazioni della cimice asiatica. Le provincie più settentrionali sembrano quelle più idonee all’insediamento e diffusione nell’ambiente di T. japonicus, mentre in quelle della parte più meridionale della regione le difficoltà sembrano essere molto maggiori. A livello regionale, la parasitizzazione da parte di T. japonicus si è attestata nel 2023 attorno al 4%, decisamente insufficiente per un efficace contenimento delle popolazioni di cimice asiatica.
Nel 2024, tutte le regioni del nord Italia che hanno aderito al Piano nazionale, inclusa la Lombardia, hanno concordato di sospendere le attività di lancio di T. japonicus e concentrarsi sulle attività di monitoraggio dei siti dove sono stati effettuati i rilasci. Ciò al fine di monitorare l’evoluzione dell’azione del parassitoide nei confronti della cimice asiatica mediante la valutazione sia dell’andamento del tasso di parassitizzazione rispetto alle annate precedenti che della sua capacità di insediamento anche in assenza di continuo rilascio.
Nazionale
Decreto 29 aprile 2020 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto della cimice asiatica (Halyomorpha halys Stål)”.