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Sintomi evidenti di un’infestazione da Ips typographus (Foto di: Luana Giordano, Laboratorio del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia)

Bostrico dell’abete rosso (Ips typographus)

Ips typographus Linnaeus, 1758 (bostrico dell’abete rosso; in inglese eight-dentate bark beetle) è un piccolo coleottero Curculionidae.

Ips typographus è ampiamente diffuso in Europa nell’areale di distribuzione del suo ospite principale, l’abete rosso. È presente in Russia, Cina, Corea e Giappone.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di I. typographus visualizza la mappa dell’EPPO.

Gli adulti di I. typographus sono di forma cilindrica e di colore bruno, lunghi circa 4-5 mm; sono provvisti di una caratteristica peluria.

Un’infestazione da I. typographus si può riconoscere precocemente grazie all’emissione di rosura rossastra in corrispondenza del foro di ingresso; in caso di pioggia, questa rosura diventa meno visibile. Le piante colpite possono presentare evidenti emissioni di resina che colano lungo il fusto.

Tuttavia, è la parte medio-alta della chioma ad essere colpita, rendendo di conseguenza molto difficile l’individuazione di questi segni.

Solo in caso di intense infestazioni è possibile osservare ingiallimento degli aghi, filloptosi precoce, distacco progressivo della corteccia ed infine la morte delle piante.

In primavera, i maschi sopravvissuti alla stagione invernale penetrano attraverso un foro di ingresso sotto la corteccia dove costruiscono una camera nuziale in cui si accoppiano con due-tre femmine. Queste, scavano poi gallerie lunghe fino a 10-15 cm parallele all’asse del tronco, dove depongono in media 80 uova ciascuna. Le gallerie scavate dalle femmine e dalle larve danno origine ai caratteristici sistemi da cui deriva l’epiteto specifico “typographus”. Le larve (bianche, senza zampe e con il capo scuro) scavano gallerie sottocorticali di 5-6 cm in senso ortogonale all’asse del fusto, che interrompono il flusso di linfa nel floema, responsabile della morte delle piante stesse.

Gli adulti possono trasportare propaguli fungini (es. funghi ophiostomatoidi) che, sviluppandosi all’interno dei tessuti vascolari, possono provocarne l’ostruzione (anche per via della formazione di tille) contribuendo alla morte delle piante.

Nei nostri areali l’insetto può avere anche due-tre generazioni all’anno.

Ospite principale di questo coleottero è l’abete rosso; in misura minore possono essere colpiti anche larice e abete bianco.

È classificato fra le dieci specie di insetti responsabili dei maggiori danni alle foreste europee. Tuttavia, in un ecosistema naturale, caratterizzato da una certa complessità strutturale e fisiologica, la presenza di I. typographus è considerata un fattore di equilibrio e di biodiversità; la sua azione favorisce la creazione di nicchie ecologiche adatte allo sviluppo di specie saproxiliche favorendo il processo di degradazione del legno

In popolamenti sofferenti a causa di diversi fattori, come danni da vento, siccità o incendi, o in corrispondenza di condizioni ecologiche non ottimali per l’abete rosso, le popolazioni dell’insetto possono crescere in modo esponenziale, fino a distruggere vaste aree boscate per poi attaccare anche piante sane a causa della scarsità di cibo e dell'elevata competizione intraspecifica. Tali fenomeni di pullulazione si verificano regolarmente dopo estesi danneggiamenti dei boschi per schianti da vento o da neve. È il caso degli effetti derivanti dalla enorme quantità di alberi schiantati o sradicati a causa della tempesta Vaia di ottobre 2018.

La distanza di volo dell’adulto è piuttosto limitata; generalmente la maggior parte della popolazione vola all’interno della stessa foresta. Tuttavia, è stata stimata una capacità di volo di circa 4 km, soprattutto se le condizioni climatiche sono favorevoli.

La dispersione su lunghe distanze è possibile grazie al trasporto di tronchi infestati, legna da ardere, trucioli di legno, residui di legno o corteccia.

Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia partecipa attivamente ai lavori del Tavolo tecnico scientifico istituito presso il Ministero Politiche Agricole e Forestali.

Il compito del Tavolo è quello di definire modalità operative di gestione del bostrico, comuni ai territori interessati dalla tempesta Vaia (Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino ed Alto Adige).

In tal senso si è provveduto a:

  • predisporre materiale informativo per i cittadini ed i tecnici;
  • definire le modalità di esecuzione del monitoraggio dell’insetto;
  • redigere linee guida operative finalizzate al contenimento del bostrico;
  • programmare il monitoraggio delle popolazioni dell’insetto.

In collaborazione con gli uffici della DG Agricoltura che si occupano di materia forestale, sono state trasferite agli Enti e agli operatori forestali del territorio le informazioni e le indicazioni condivise nel Tavolo nazionale.

A questo link e in allegato a questa pagina è disponibile la relazione completa in cui si forniscono informazioni sullo stato di avanzamento dei danni da bostrico nel 2023, sulle azioni intraprese a livello nazionale tramite il Tavolo Tecnico Nazionale, e su quelle intraprese a livello regionale sia per quanto riguarda la campagna di monitoraggio che per quanto riguarda le azioni di lotta. 

 

Non esiste attualmente una normativa specifica riguardante I. typographus.

Relazione attività 2023 - bostrico

Documento PDF - 10,27 MB