Le piante producono il 98% di ossigeno che respiriamo e rappresentano l’80% del cibo che mangiamo, risulta quindi fondamentale la loro salute.
Molteplici sono i ruoli che le piante assumono in funzione degli ambienti in cui si sviluppano. In ambito forestale provvedono a nutrire il suolo e milioni di esseri viventi, fungono da riserva di carbonio, rappresentano degli acquedotti naturali e ospitano l’80% della biodiversità presente sulla Terra. Nelle nostre città diminuiscono la temperatura dell’aria, riducono l’inquinamento atmosferico, aumentano il valore delle case, favoriscono la biodiversità ed influiscono sulla salute fisica e mentale dei cittadini.
Oltre a sottovalutare il ruolo fondamentale che rivestono le piante per la vita del nostro pianeta, molto spesso non consideriamo che, in tutti i contesti in cui si sviluppano, al pari degli esseri umani, sono esposte a gravi rischi per la loro salute. A tal proposito la FAO stima che ogni anno circa il 40% delle produzioni, per un valore di 220 bilioni di dollari americani, vada perso a causa di parassiti e malattie delle piante (per approfondimenti leggi il documento della FAO).
Le principali minacce alla salute delle piante derivano dalla recrudescenza di attacchi di organismi nocivi autoctoni ma anche dalla crescente presenza di organismi alloctoni che, introdotti accidentalmente in un nuovo ambiente e non trovando competitori naturali che provvedono al loro contenimento, esprimono al massimo la loro potenzialità di danno nei confronti delle piante coltivate e del verde pubblico e privato.
Proteggere le piante da parassiti e malattie rappresenta quindi un investimento oculato per la salvaguardia del nostro patrimonio vegetale, ma anche una valida strategia per ridurre le perdite produttive e per tutelare la funzione sociale che il verde riveste.
In tale contesto si ritiene che i prodotti fitosanitari rappresentino ancora un mezzo tecnico strategico in tutti i processi produttivi agricoli, siano essi integrati o biologici.
L’utilizzo dei prodotti fitosanitari richiede professionalità e responsabilità al fine di evitare effetti indesiderati sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
Le recenti normative emanate a livello comunitario e quelle di prossima introduzione come la strategia Farm to Fork (F2F) considerano prioritario il corretto impiego dei prodotti fitosanitari (per approfondimenti clicca qui).
L’indagine sull’efficacia dell’utilizzo del drone si inserisce tra quelle messe in atto dal Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia con lo scopo di acquisire indicazioni operative per gli imprenditori agricoli in un’ottica di sviluppo di strategie integrate innovative per la protezione delle colture.
L’attività progettuale non prevede costi diretti per la Regione grazie alla collaborazione messa in atto tra il Servizio Fitosanitario Regionale e Fondazione Fojanini, GAL Valsabbia, Soc. Agricola Quaglia, rispettivamente per le attività svolte su vite, olivo e riso.
Il progetto ha come obiettivo generale la valutazione dell’efficacia dell’uso del drone nella protezione delle colture di olivo, riso e vite.
Specifici obiettivi sono:
- valutare l’applicabilità dei droni in contesti caratterizzati da scarsa accessibilità a persone e mezzi;
- valutare la precisione della distribuzione;
- valutare l’efficacia dell’intervento;
- valutare e confrontare i costi ad ettaro dei trattamenti oggetto di sperimentazione con quelli degli interventi convenzionali;
- quantificare l’ammontare dei residui dei prodotti distribuiti con la tecnica oggetto di sperimentazione.
La scelta di attuare la sperimentazione è funzionale all’individuazione di strategie che permettano di ridurre i quantitativi di sostanze attive distribuite e migliorare la qualità dell’applicazione dei prodotti fitosanitari.
Le attività progettuali sono state sottoposte, nel rispetto della normativa vigente, al Ministero della Salute per le verifiche da parte dei gruppi di esperti e per le relative autorizzazioni.
Ogni intervento è preventivamente notificato al Ministero della Salute e alle ATS competenti per territorio.
Le attività del primo anno si sono concluse con risultati molto confortanti soprattutto perché che non si sono osservati particolari fenomeni di deriva. Guarda i video girati in occasione della sperimentazione (video 1, video 2 e video 3).
Al fondo di questa pagina sono disponibili i report con i risultati finali dei primi due anni di sperimentazione (2022-2023).
Informazioni e contatti
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